ASCENSORE PER IL PATIBOLO


Sabato 30 aprile 2016 ore 21.15

in occasione dell'International Jazz Day


 
 

ASCENSORE PER IL PATIBOLO

(Ascenseur pour l'échaufaud, Francia/1958) di Louis Malle (92')

Soggetto: Noël Calef. Sceneggiatura: Louis Malle, Roger Nimier. Fotografia: Henri Decaë. Montaggio: Léonide Azar. Scgf.: Rino Mondellini, Jean Mandaroux. Musica: Miles Davis. Interpreti: Maurice Ronet (Julien Tavernier), Jeanne Moreau (Florence Carala), Jean-Claude Brialy (un giovane), Georges Poujouly (Louis), Yori Bertin (Véronique), Jean Wall (Simon Carala), Ivan Petrovitch (Monsieur Bencker), Félix Marten (Christian Subervie), Lino Ventura (il commissario Cherrier), Elga Andersen (la signora Elga Bencker). Produzione: Nouvelles Éditions de Films.


Copia proveniente da Gaumont


Tratto da un romanzo di Noël Calef, il film di Louis Malle rielabora in maniera strabiliante una trama noir. Su questa storia di tradimenti, omicidi progettati e commessi, di dettagli che complicano la vicenda e casualità che segnano il destino, Malle costruisce unamelodia soffusa, aiutato dalla magistrale partitura jazz composta da Miles Davis, un mood che combacia perfettamente con le tinte cupe e minacciose del film. Si tratta dell'esordio di Louis Malle alla regia. Jeanne Moreau non è mai stata così bella e magnetica: una dark lady dallo sguardo inquieto. Vederla passeggiare per le vie di Parigi, anonima figura dall'andatura sensuale, ma quasi alla deriva, sullo sfondo grigio e sfocato dell'inquadratura, tra i riverberi delle luci al neon, ci fa pensare che gli stati di grazia esistono. Magnifica la fotografia in bianco e nero di Henri Decae (un maestro della luce).

Trailer

 

Miles Davis durante la sessione di registrazione della colonna sonora

"Approfittando di una sera in cui Miles non suonava al club, affittammo uno studio di registrazione a Parigi sugli Champs Élysées, e cominciammo a lavorare, molto lentamente, come fanno i musicisti jazz. Iniziammo verso le dieci o le undici di sera e andammo avanti fino alle otto del mattino: in una notte l'intera partitura fu registrata, e penso che questo fatto la renda molto particolare.
 È una delle pochissime colonne sonore improvvisate; credo che Davis non abbia avuto tempo di preparare nulla. Io facevo scorrere le sequenze che andavano musicate e lui cominciava a provare con i suoi musicisti."
(Louis Malle)