IO TI SALVERO'


EDIZIONE RESTAURATA


GIOVEDI 7 DICEMBRE 2023
SPETTACOLO ORE 18.00

VENERDI 8 DICEMBRE 2023

SPETTACOLO ORE 18.00

SABATO 9 DICEMBRE 2023

SPETTACOLO ORE 16.00

DOMENICA 10 DICEMBRE 2023
SPETTACOLO ORE  21.15


SPELLBOUND  (IO TI SALVERO')

di Alfred Hitchcock


Soggetto: dal romanzo The House of Dr. Edwardes di Francis Beeding

Sceneggiatura: Ben Hecht

Fotografia: George Barnes

Montaggio: William Ziegler, Hal C. Kern

Scenografia: James Basevi

Musiche: MiklĆ³s RĆ³zsa

Interpreti: Ingrid Bergman (dottoressa Petersen), Gregory Peck (John Ballantyne/dottor Edwardes), Rhonda Fleming (Mary), Michail Čechov (dottor Brulov), Leo G. Carroll (dottor Murchison)

Produzione: David O. Selznick per United Artists

USA, 1945 - Durata: 118ā€™.

Restaurato in 4K nel 2023 da Walt Disney Studios in collaborazione con The Academy Film Archive, MoMA ā€“ The Museum of Modern Art e The Film Foundation presso i laboratori Cineric, Inc. e Audio Mechanics.


ā€œVolevo solo girare il primo film di psicoanalisi. Ho voluto rompere con il modo in cui il cinema presenta i sogni. Ho chiesto a Selznick di assicurarsi la collaborazione di Salvador DalĆ­. L'unica ragione era la mia volontĆ  di ottenere dei sogni visivi con tratti netti e chiari. Volevo DalĆ­ per il segno della sua architettura, le ombre lunghe, le distanze che sembrano infinite, le linee che convergono nella prospettiva, i volti senza forma" (Alfred Hitchcock). E voleva Ingrid Bergman per le ragioni di sempre: mettere in scena lo spettacolo di un'algida bionda persa in un amore che potrebbe esserle fatale. In realtĆ , la Bergman algida non ĆØ mai, gli occhiali e i capelli che sfuggono allo chignon fanno anzi della dottoressa Petersen uno dei personaggi piĆ¹ sexy della sua carriera. Quel palpitante titolo italiano che sostituisce l'enigmatico Spellbound nutrƬ fanciullesche vocazioni femminili alla psichiatria. Ma tra un passo e lā€™altro dā€™una psicanalisi illustrata come una favola, quali squarci formidabili sa aprirsi questa cinepresa: il povero Gregory Peck, che per antico trauma odia il bianco e le righe, sā€™inoltra nel candore dā€™un bagno piastrellato, e in un attimo comprendiamo ā€œlā€™illimitato, criptico terrore che puĆ² emanare dagli oggettiā€ (James Agee); poi, il ritorno del rimosso, in due sole inquadrature silenziate, ĆØ il piĆ¹ conciso e agghiacciante che potremo mai ricordare. La resa dei conti, col suo finale fiotto di rosso, ĆØ scritta sul filo tra pathos e sudore freddo.