(Lost Highway, USA/1996) di David Lynch
Soggetto e sceneggiatura: David Lynch, Barry Gifford
Fotografia: Peter Deming
Montaggio: Mary Sweeney
Musica: Angelo Badalamenti
Scenografia: Patricia Norris
Interpreti: Bill Pullman (Fred Madison), Patricia Arquette (Renée Madison / Alice Wakefield), Balthazar Getty (Peter Raymond Dayton), Robert Loggia (sig. Eddy / Dick Laurent), Robert Blake (uomo misterioso), Natasha Gregson Wagner (Sheila), Gary Busey (Bill Dayton), Jack Nance (Phil), Richard Pryor (Arnie), Michael Massee (Andy)
Produzione: Mary Sweeney, Tom Sternberg, Deepak Nayar per CiBy 2000, Asymmetrical Productions
Distribuzione: Cineteca di Bologna
Durata: 134’
Restaurato in 4K da The Criterion Collection con la supervisione di David Lynch
C'è una parte della mia creatività che non saprei spiegare, che mi è sconosciuta. È come nella musica: le note sono unite in un certo ordine e formano le melodie. Non interrompiamo l'ascolto per chiederci 'perché il fa minore è là , dopo il mi diesis? (David Lynch).
Telefonare a casa propria e scoprire che a rispondere è l’uomo che vi sta davanti in quel momento. Ascoltare il citofono di casa e sentire la propria voce affermare che un tizio è morto. Cambiare personalità a metà film e vedere un mondo che possiede lo stesso lessico ma un'altra sintassi. Strade perdute è tutto così, un film che si presenta scintillante e dark, impaginato come un catalogo di moda, ma attraversato da ogni tipo di paradosso logico, da situazioni esasperate che lasciano un malessere gravoso, da narrazioni che si avvitano dentro una spirale inspiegabile. Il film più sofferto e instabile di Lynch.