GLI ULTIMI GIORNI DELL'UMANITA'

GIOVEDI 11  MAGGIO 2023
SPETTACOLI ORE  17.30 - 21.15

VENERDI 12 MAGGIO 2023
SPETTACOLI ORE 17.30 - 21.15

SABATO 13 MAGGIO 2023
SPETTACOLI ORE 17.30 - 21.15


DOMENICA 14 MAGGIO 2023
SPETTACOLI ORE 17.30 - 21.15


Regia: Enrico Ghezzi, Aalessandro Gagliardo

A.C.L.: Renato Berta

Montaggio: Alessandro Gagliardo, Enrico Ghezzi

Musica: Iosonouncane

Interpreti: Aura Ghezzi, con le voci di Adelchi Ghezzi, Enrico Ghezzi, Toni Servillo

Produzione: Matango con Rai Cinema, Luce Cinecittà, in associazione con Minerva Pictures Group e con Cinedora e con Parallelo 41 produzioni

 Prodotto da: Gabriele Monaco

Produttore esecutivo: Armando Andria


Italia, 2022 - Durata 193 min.

Se i tuoi occhi ti offendono, strappali!

ammonisce il predicatore.

Presentato a Venezia 2022, questo monumentale film deve la sua ossatura all’archivio privato di enrico ghezzi: una vita videocamera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila. A questi preziosi ed eterogenei materiali si sono aggiunti, in quattro anni di ricerca e montaggio, estratti dai film di Abel Ferrara, Guy Debord, Aleksandr Sokurov, Bela Tarr, Straub & Huillet, Hans-Jürgen Syberberg, Kōji Wakamatsu, Sergej Paradžanov, Otar Iosseliani, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Federico Fellini e altri grandi autori, in un dialogo serrato e geniale tra cinema e vita, passato e presente, immagini, parole e suoni (con le musiche originali composte da Iosonouncane).
Un’autentica ed immersiva esperienza audio-visiva.
SINOSSI
Il panorama delle vicende umane incontra l’uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità̀ non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità̀ che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità̀? Sono già̀ trascorsi? Sono adesso o da venire? Nell’attesa gli astronauti dell’Atalante, nei loro sogni prometeici, incontrano la propria immagine in una bolla d’acqua. Lungo i tragitti dei piroscafi a mare aperto, una carezza, un affetto. Allo specchio, camera in mano, si verifica, certo sempre incertamente, la propria cattura dentro quella corta, troppo corta, unità di tempo. Ma quello che abbiamo imparato è che non c’è una durata. Tutto quello che toccano diventa tempo, diventa azione, attesa e speranza, ricorda Demetra all’umano affaccendarsi. Frammento di frammenti. Per compiere un gesto che sfugga la malinconia e la giochi in un movimento addirittura impossibile. Il teatro di Marte di Kraus non ha ancora aperto, eravamo occupati ad an-archiviare. E questo dramma non può̀ avere altro spettatore che l’umanità̀.

NOTE DI REGIA
Nella prima pagina del diario di Franz Kafka, un appunto: “Gli spettatori impietriscono quando passa il treno”.
Scorrono centinaia di ore di nastri.
enrico ghezzi conversa con il filosofo Emanuele Severino: “Non si pensa adeguatamente la frattura vera che porta il cinema nella storia, quella che siamo abituati a pensare come storia dell’umanità. Il cinema è il primo momento in cui il mondo si rivede. Poi sappiamo che è finto, che è un trucco, che sono fotogrammi singoli, ma mentre la fotografia è un istante ghiacciato, col cinema rivediamo un cavallo, il mondo si rivede e questo di per sé è un avverarsi che non si pensa...”