INNOCENCE


 VENERDI 3 maggio
21.15
 SABATO 4 maggio
18.00
 DOMENICA 5 maggio
18.00
 LUNEDI 6 maggio
21.15



VENERDI 3 maggio 2023

ore 20.30 - Video intervista al regista GUY DAVIDI

ore 21.15 - Presentazione dell'Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell'Università a cura  di Serena Tusini e Cristina Ronchieri  a seguire proiezione del film INNOCENCE di Guy Davidi

VERSIONE ORIGINALE - SOTTOTITOLI ITALIANI


REGIA, SCENEGGIATURA & MONTAGGIO Guy Davidi 

MUSICHE Snorri Hallgrímsson 

FOTOGRAFIA Guy Davidi, Avner Shahaf

PRODUZIONE Danimarca/Israele/Finlandia/Islanda 2022 

DISTRIBUZIONE Bloom Distribuzione


Approfondimenti:


Il fascino indiscreto sulla guerra di Patrizia Londero

In Israele si è soldati dalla nascita, perché il mondo è palesemente ostile allo Stato degli ebrei. L’accerchiamento ha profonde radici storico- religiose. La Bibbia insegna che il popolo ebraico è il solo popolo eletto e non ha altra protezione se non quella di Dio onnipotente. Che cosa questo c’entri con la Costituzione democratica di un paese multietnico che vanta modernità di costumi resta un mistero, fa capire Davidi. E chiarisce: Netanyahu da dieci anni punta alla guerra santa per arraffare terre e case altrui ancora disponibili. E alla repressione degli oppositori e dei “refusenik”, blasfemi traditori che rifiutano la leva di 32 mesi (uomini) o 24 mesi (donne). Nel 2022 su 40 soldati morti solo quattro sono caduti in combattimento ma ben 14 si sono suicidati. Guy Davidi fa parte dell’Israele che manifesta contro l’occupazione, l’apartheid e le aggressione dei coloni nell’Area C della Cisgiordania. E dedica questo rabbioso requiem ai soldati suicidi (Ron, un aspirante pilota, una ragazza... Li ha seguiti con la telecamera fin nelle aule di scuola) che, educati da cuccioli alla dedizione totale per una patria speciale, una volta arruolati, “non si sono sentiti forti abbastanza” da amare uno stato che ha perso l’innocenza. Commovente l’ambientazione a Kissufim, il kibbutz meridionale che confina con Gaza. Lì un ragazzino è con la madre nei campi, a guardare il tramonto. Osserva anche le case dall’altra parte del pericoloso recinto. Sua madre spiega che quelli sono i vicini, ma non possono far loro visita perché vivono a Deir al Balah, un campo profughi palestinese nella Striscia. Qualcun altro dirà più tardi: «Palestinesi? Animali, non esseri umani». 

ROBERTO SILVESTRI

TRATTO DA FILM TV N. 13/2024