LA CANZONE PERDUTA

RICORDANDO AMOS PAOLI - 2019

Appuntamenti al cinema in occasione della commemorazione del Partigiano Amos Paoli. In collaborazione con Comune di Seravezza. Comitato Amos Paoli Seravezza, A.N.P.I. Versilia Sez. Gino Lombardi

MERCOLEDI 26 giugno ore 21.15

Incontro con lo scrittore MARCO ROVELLI per parlare di Kurdistan, letteratura , liberazione, musica e guerrigliere ... 
a seguire proiezione del film


LA CANZONE PERDUTA

Regia: Erol Mintas

Attori: Feyyaz Duman - AliZübeyde Ronahi - Nigar, Nesrin Cavadzade - Zeynep, Ferit Kaya - KomiserAziz Çapkurt - Insegnante, Cüneyt Yalaz - Direttore della scuolaMehmet Ünal - Mustafa, Sabiha Bozan - Sanem, Isa Berivane - Agid, Ferit Kaya - Capitano di Polizia, Incinur Dasdemir - Merve, Ibrahim Turgay, Selahattin Bulut, Enginay Gültekin, Rewsan Çeliker

Sceneggiatura: Erol Mintas

Fotografia: George Chiper-Lillemark

Musiche: Basar Under

Montaggio: Alexandru Radu

Scenografia: Ismail Durmaz

Produzione: ASLI ERDEM, EROL MINTAS, GUILLAUME DE SEILLE, MEHMET AKTAS PER MINTAS FILM, ARIZONA PRODUCTIONS, MITOSFILM

Distribuzione: LAB 80

TURCHIA, FRANCIA, GERMANIA - 2014 - 103 min

Ali, giovane maestro, vive con l'anziana madre Nigar nell'estrema periferia di  Istanbul, "casa" di numerosi rifugiati curdi costretti a lasciare i propri villaggi negli anni '90. Nigar è convinta che tutti gli altri siano tornati al paese d'origine:  tormentata, prepara ripetutamente i bagagli per farvi ritorno e poi vaga per la città, smarrita. La donna insiste a voler ritrovare una vecchia canzone tradizionale che però nessuno sembra conoscere. Ali si occupa di lei, prendendosene cura e  facendo di tutto per recuperare la canzone sconosciuta, mentre cerca di trovare il tempo per lavorare e scrivere i suoi libri e non riesce a ricambiare appieno la  dedizione che dimostra per lui la sua fidanzata. Quando quest'ultima resta incinta, il richiamo della terra d'origine e il desiderio di inserirsi nella realtà turca sembrano inconciliabili.


Note di regia

Sono un curdo cresciuto in Turchia negli anni Novanta, quando tutti i legami dei curdi con la loro lingua materna erano stati tagliati. Per me, mia madre è stata di fondamentale importanza per mantenere viva la mia lingua. Mi raccontava tante storie e forse questo mi ha fatto sentire il bisogno di fare lo stesso. Ci sono molte persone come la madre di Ali, il protagonista, non solo curdi ma molti immigranti della zona del mar Nero, che hanno dovuto lasciare le loro case. Quando ero all’università ho lavorato sui diritti delle minoranze e ho conosciuto molti di loro. Da questo è nata l’idea del film. È stato difficile trovare finanziamenti ma siamo stati aiutati dalla comunità curda e dal finanziamento collettivo online.