PASOLINI CRONOLOGIA DI UN DELITTO POLITICO


GIOVEDI 2 NOVEMBRE 2023

SPETTACOLO ORE 21.15

VENERDI 3 NVOVEMBRE 2023
SPETTACOLO ORE 21.15

SABATO 4 NOVEMBRE 2023
SPETTACOLO ORE  17.30


Regia Paolo Fiore Angelini
(Italia, 2022, 120 minuti)

Soggetto e sceneggiatura: Paolo Fiore Angelini, Andrea Speranzoni, Guglielmo Gentile
Fotografia: Francesco Saverio Valentino
Montaggio: Massimiliano Bartolini
Musiche: Stefano Pilia
Con: Carla Benedetti, Vincenzo Calia, Guido Calvi, Roberto Chiesi, Furio Colombo, Aldo Colonna, Antonio Cornacchia, Goffredo Fofi, Giovanni Giovannetti, Franco Grattarola, David Grieco, Sergio Leoni, Stefano Maccioni, Dacia Maraini, Silvio Parrello, Claudia Pinelli, Guido Salvini, Angelo Ventrone, Simone Zecchi. 
Produzione: Andrea Gambetta per Verdiana Srl
Distribuzione: Cineteca di Bologna
Un’inchiesta sulla vicenda di Pier Paolo Pasolini da vivo e sulla verità politica del suo omicidio. Un itinerario dal 1960 al 1975 sulla sua vita di poeta, artista, giornalista, sul suo impegno politico di agitatore culturale.

Il 2 novembre 1975, Pasolini è ucciso all’Idroscalo di Ostia. Il diciassettenne Giuseppe Pelosi si autoaccusa dell’omicidio. La stampa e i media diffondono la notizia. Tutto fa pensare o tutti devono pensare che Pasolini è morto “di una morte cercata”. Sacrificato a un destino che aveva profetizzato.

Una morte violenta nel mondo della prostituzione omosessuale. Derubricata a mero fatto di cronaca nera, la morte di Pasolini viene perciò privata del valore che la vita e l’impegno di Pasolini avevano avuto come opposizione critica a un potere senza volto ma chiarissimo nei suoi effetti tragici. Un potere che attraverso il terrore operava inesorabile un cambiamento profondo e irreversibile della nostra società e della nostra Repubblica Democratica.

Nel film una molteplicità di voci, testimonianze e punti di vista non sempre allineati, talvolta in contraddizione, disegnano una trama articolata dai contorni tutt’altro che definiti. Che fine hanno fatto le testimonianze degli abitanti dell’Idroscalo? Molti rilasciarono dichiarazioni su quanto videro o ascoltarono quella notte. Tre erano le auto nel campetto dell’Idroscalo, non una come si disse. Sei o sette gli aggressori mentre Pasolini gridava aiuto. Perché il “concorso con ignoti” del primo grado sparirà nella sentenza d’Appello e Cassazione?

Pier Paolo Pasolini si scontrò con quell’ apparato antidemocratico che agiva attraverso le stragi; ne comprese la strategia, gli obiettivi, gli accordi tra i suoi protagonisti e fu ucciso per ciò che sapeva, per ciò che comprendeva e scriveva.

Il suo martirio fu “spettacolarizzato” e il depistaggio persuasivo che ne seguì occultò, o se non altro minò il suo messaggio. Pasolini non solo doveva morire, ma doveva essere dimenticato, cancellato per sempre.