PRINCIPI E PRINCIPESSE

LUNEDI 26 DICEMBRE 2022
SPETTACOLO ORE 16.00

MARTEDI 27 DICEMBRE 2022
SPETTACOLO ORE 16.00

MERCOLEDI 28 DICEMBRE 2022
SPETTACOLO ORE 16.00

GIOVEDI 29 DICEMBRE 2022
SPETTACOLO ORE 16.00

VENERDI 30 DICEMBRE 2022
SPETTACOLO ORE 16.00


(Princes et princesses, Francia/1999) di Michel Ocelot


Soggetto, sceneggiatura, scenografia: Michel Ocelot

Montaggio: Dominique Lefever, Michèle Peju, Anita Vilfrid. Animazione: Michel Ocelot, Bénédicte Galup, Lionel Kerjean, Inni Karine Melbye, Richard Mithouard. Musica: Christian Maire

Produzione: Didier Brunner, Jean-François Laguionie per Canal+, CNC, La Fabrique, Les Armateurs, Salud Productions, Studio 0

Durata: '67

Raffinata e suggestiva fiaba d'animazione ispirata alla tecnica del teatro delle ombre. Costumi, disegni, magie dei paesi lontani, e due ragazzi dotati di tanta fantasia che, in sei storie differenti, viaggiano nel tempo e nello spazio: dall'Antico Egitto al Medioevo, dall'arte giapponese alla più classica delle fiabe (il bacio della principessa al rospo) rovesciata in una situazione comicamente assurda.

Grazie alla notorietà internazionale ottenuta all’improvviso grazie a questo suo primo lungometraggio Kirikù e la strega Karabà, Ocelot ha potuto rimontare in un film di 65 minuti, Principi e principesse, sei degli otto cortometraggi realizzati a partire dal 1988 per la serie televisiva Ciné si, nei quali il cineasta rivisitava gli archetipi del mito e della fiaba classica, coniugando una raffinata sensibilità figurativa, una sottile ironia e un gusto della contaminazione culturale squisitamente postmoderno. Tenuti assieme da un’esile cornice metafilmica e ambientati in epoche e paesi diversi, dall’Egitto dei faraoni al Giappone degli haiku e delle stampe di Hokusai, dall’Europa medievale e barocca a un fantascientifico e ipertecnologico futuro, gli episodi sono accomunati sul piano espressivo dall’uso della tecnica delle ‘silhouettes animate’, portata al massimo grado di raffinatezza e perfezione dalla tedesca Lotte Reiniger [...], che prevede l’animazione a passo uno di sagome in cartoncino dalle articolazioni snodabili disposte su una lastra di vetro e riprese in controluce, in modo da ottenere figurine di un nero uniforme del tutto prive di dettagli interni in risalto su un luminoso fondo chiaro.
(Alberto Boschi)