TRAGICA ALBA A DONGO

VENERDI 19 febbraio 2016

ore 17.30

ingresso libero


Introduce il Professor Alessandro Bertozzi


ORGANIZZANO

ANPI Sezione Gino Lombardi

Associazione Rolando Cecchi Pandolfini


Film inedito in Italia. Malgrado vari tentativi nell’arco di alcuni anni, la pellicola non ottiene il nulla osta di proiezione in Italia. La richiesta di esportazione viene respinta anche dalla Commissione di appello perché il contenuto “può ingenerare all’estero errati e dannosi apprezzamenti sul nostro Paese”. Atto di diffida, a firma della famiglia Mussolini, verso la Casa di produzione.

DOCUMENTAZIONE

Tragica-alba-a-Dongo.compressed.pdf

TRAGICA ALBA A DONGO

regia, soggetto, voce/director, story, voice
Vittorio Crucillà
sceneggiatura/screenplay
Ettore Camesasca
fotografia/cinematography
Duilio Chiaradia
musica/music
Ferruccio Martinelli
produttori/producers
Emilio Maschera, Ugo Zanolla
produzione/production
National Film


1950

italia -  38 minuti

La ricostruzione delle ultime ore di Benito Mussolini: dall’arresto a Dongo da parte di una brigata partigiana alla notte passata con Clara Petacci in una casa di contadini, fino all’isolamento e alla successiva fucilazione. Una produzione semiamatoriale, realizzata in soli quattro mesi a pochi anni dalla morte del Duce, bloccata a suo tempo dalla censura e mai distribuita. Data per scomparsa, a eccezione di una proiezione durante il 7° Cinema Giovani, la pellicola è stata recentemente ritrovata e restaurata dal Museo nazionale del cinema di Torino presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. 

Le riprese di Tragica alba a Dongo iniziarono nel 1949 su iniziativa di due ex partigiani (Emilio Maschera e Ugo Zanolla) che s’improvvisarono produttori. Della regia e della sceneggiatura s’incaricarono due giornalisti (Vittorio Crucillà e Ettore Camesasca), dei quali non sono note altre esperienze cinematografiche. L’operatore (Duilio Chiaradia) fu uno dei pochi professionisti impiegati nel progetto che coinvolse anche coloro che avevano realmente preso parte ai fatti. Il film, terminato nel 1950, nonostante i ripetuti tentativi fatti dalla produzione non ottenne alcuna autorizzazione alla proiezione; gli autori forse si arresero e Tragica alba a Dongo fu quasi dimenticato.


Dichiarazione del regista:

«Gli interpreti di questo film-documentario sono in gran parte gli stessi interpreti e testimoni oculari dell’episodio storico. […] La macchina da presa ha ricostruito e ripete fedelmente fatti, cose, ambienti e uomini così come apparvero e agirono in quelle tragiche giornate di aprile. Il tempo, i luoghi, i costumi e financo i gesti sono gli elementi che caratterizzano il valore essenzialmente documentaristico di questa minuziosa ricostruzione della più misteriosa tragedia politica del secolo».